Il CBD Ha Effetti Secondari?
Published : Nov 23, 2018
Il CBD possiede molti benefici per la salute. Può tuttavia provocare anche alcuni effetti secondari, che sebbene lievi devono essere sottoposti a verifica da parte di chiunque voglia utilizzare in futuro dei prodotti a base di CBD.
IL CBD PROVOCA EFFETTI SECONDARI?
Si sentono molte informazioni positive riguardo al CBD ed ai suoi numerosi benefici per la salute; dall'epilessia e il dolore a disturbi neurodegenerativi come l'Alzheimer, sembra non ci sia una patologia che il CBD non è in grado di aiutare a trattare. Ma a parte tutti gli elementi positivi, il CBD può avere effetti secondari negativi?
GLI STUDI MOSTRANO CHE IL CBD HA LIEVI EFFETTI SECONDARI
Un certo numero di studi sul CBD ha preso nota dei suoi effetti secondari. Molti di questi studi impiegavano il CBD nel trattamento di epilessia e disturbi psicotici, e ne comparavano gli effetti secondari a quelli dei farmaci convenzionali adoperati per trattare queste patologie.
Molti di questi studi riportavano gli stessi effetti secondari:
- Stanchezza
- Diarrea
- Variazioni del peso e/o dell'appetito
Alcuni altri effetti secondari del CBD potrebbero comprendere:
- Emicranie
- Bocca asciutta
- Vertigini/stato confusionale
- Bassa pressione sanguigna
Degli studi su pazienti affetti da morbo di Parkinson hanno mostrato anche che alte dosi di CBD potrebbero accentuare i tremori in alcuni pazienti.
IL CBD È SICURO?
Sì, esistono prove solide che il CBD sia sicuro e facilmente tollerabile negli umani, perfino a forti dosi. Per esempio, la ricerca mostra che dosi giornaliere che arrivano fino a 300mg non provocano effetti negativi notevoli, anche quando l'uso si protrae per periodi che vanno fino a 6 mesi. Perfino dosi quotidiane di 1500mg sono state ben tollerate dai pazienti per un periodo di 4 settimane.
È importante sottolineare che malgrado il CBD possa provocare effetti secondari in alcuni pazienti, molti di tali effetti collaterali sono lievi se paragonati a quelli di altri farmaci. Anticonvulsivanti come quelli prescritti ai pazienti affetti da epilessia possono provocare vomiti, eruzioni cutanee, affaticamento, alterazioni della vista, depressione, atassia, tremori e altro ancora.
Gli antidolorifici, dal canto loro, hanno anch'essi una serie di effetti negativi. I farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS), ad esempio, possono provocare sintomi acuti come bruciori di stomaco, dolori gastrici, ulcere gastriche, emicranie, capogiro, eruzioni cutanee e molto altro. Quando li si adopera per lunghi periodi di tempo, i FANS possono provocare seri danni al fegato ed ai reni.
Gli antidolorifici da prescrizione come steroidi e oppioidi hanno anche loro una vasta gamma di intensi effetti secondari. Gli oppioidi, in particolar modo, inducono elevata dipendenza, ed i pazienti possono rapidamente sviluppare, oltre alla dipendenza, una tolleranza contro di essi. In comparazione, il CBD induce solo effetti collaterali lievi, molti dei quali possono essere scongiurati tramite una corretta somministrazione e dosaggio del prodotto.
COME EVITARE GLI EFFETTI SECONDARI DEL CBD
Il dosaggio è probabilmente il singolo fattore di maggior impatto sulla risposta di una persona al CBD. Dosando il CBD in maniera corretta, sarete in grado di minimizzare il rischio di una reazione avversa, ed allo stesso tempo potrete comunque trarre il meglio dal vostro integratore.
La dose esatta dipenderà ovviamente dal singolo utilizzatore, la sua storia clinica, i suoi sintomi, il peso corporeo e le sue ragioni per assumere CBD. Gran parte delle fonti online consigliano dosi di CBD pari a 1–6mg per ogni 4,5kg di peso corporeo. Idealmente, vi converrà partire con la dose più bassa e poi aumentare gradatamente, fino a che sentite il sollievo che cercate dai vostri sintomi.
Se pesate 80 chili, per esempio, sarà meglio che cominciate con dosi basse di circa 18mg di CBD. Per preparare tale dose con accuratezza, assicuratevi di usare solo prodotti al CBD correttamente etichettati con l'esatto quantitativo totale di CBD che contengono. Se state utilizzando un flacone da 30ml che contiene un totale di 300mg di CBD, ad esempio, vi occorreranno solamente 1,8ml d'olio per raggiungere la dose minima.
Vi converrà mantenervi su questa dose minima per almeno 1–2 settimane. Non aumentate la vostra dose rapidamente, anche se sentite che il CBD non sta avendo alcun effetto. L'idea è di lasciar familiarizzare gradualmente il vostro organismo con questo nuovo integratore, in modo da minimizzare i rischi di provocare qualsiasi effetto avverso.
Col tempo, potrete aumentare la vostra dose fino ad un miglioramento dei sintomi. Ricordate che ciò potrebbe richiedere del tempo, mentre il vostro corpo si abitua alla nuova sostanza.
IL CBD PUÒ INTERAGIRE CON ALTRI FARMACI
Il più serio effetto secondario del CBD è probabilmente quello sugli enzimi del fegato. Gli studi mostrano che il CBD può inibire il metabolismo di altri farmaci, poiché agisce sugli enzimi epatici della famiglia del citocromo P450. Questa famiglia di enzimi è responsabile della metabolizzazione di circa il 60% di tutti i farmaci presenti sul mercato, compresi antidolorifici ed anticonvulsivanti.
Quando il CBD viene trasformato dall'organismo, viene metabolizzato dalla stessa famiglia di enzimi, inibendo la loro capacità di processare altre sostanze. Ciò significa che il CBD può rallentare in maniera diretta la capacità del corpo di scomporre altri farmaci. Se state assumendo altre medicazioni, assicuratevi di verificare il modo in cui vengono processate dall'organismo, e se il CBD può interagire con esse. Per fugare ogni dubbio, consultate il vostro medico.