Individuare e Trattare le Carenze di Calcio della Cannabis
Published :
Nov 23, 2017
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Coltivazione di cannabis
Le carenze di calcio possono danneggiare o ridurre le rese produttive, compromettendo la crescita dei nuovi getti delle piante di cannabis. L'obiettivo di tutti i coltivatori è ottenere la massima produttività e individuare con prontezza una carenza di calcio può fare la differenza.
Gli esseri umani e gli animali usano il calcio per formare la loro struttura ossea, i denti e per riparare i tessuti rotti. Anche le piante, come gli esseri umani e gli animali, utilizzano il calcio per rafforzare e mantenere insieme le pareti cellulari. Si tratta di una delle esigenze secondarie delle piante, insieme a magnesio e zolfo. Questi vengono usati in concomitanza con le esigenze primarie (fosforo, potassio e azoto), essenziali per mantenere la pianta sufficientemente sana e forte per sviluppare nuove foglie e rami. Il calcio viene usato dalle piante anche per attivare enzimi specifici capaci di coordinare le attività cellulari interne. In poche parole, il calcio dà la struttura a rami e foglie, rendendo le piante più resistenti agli stress ambientali (come gli eccessi di calore).
Il calcio rientra tra quelle sostanze nutritive dette semi-mobili, ovvero non viene trasportato uniformemente in tutta la pianta e tende a rimanere nelle parti vegetali dove viene somministrato. Ad esempio, se spruzzate su una foglia di cannabis una soluzione con calcio, solo quella specifica area ne trarrà le conseguenze. Questa proprietà è fondamentale per trattare le carenze di calcio nelle colture di cannabis.
Sappiate però che una carenza di calcio non è facile da individuare, né tanto meno da diagnosticare correttamente. Le carenze di calcio si verificano normalmente in concomitanza con le carenze di ferro o magnesio, ma potrebbero essere anche causate da periodi prolungati di umidità e temperature basse. Poiché il calcio viene trasportato in tutta la pianta attraverso un processo chiamato traspirazione, il sistema radicale assimila il calcio dal substrato in cui sta crescendo e lo trasporta alle nuove foglie e ai nuovi getti, dov'è più richiesta la sua presenza.
COME INDIVIDUARE UNA CARENZA DI CALCIO IN UNA PIANTA DI CANNABIS
Quando si cercano i sintomi di una carenza di calcio in una coltura di cannabis bisogna prima di tutto tenere d'occhio le giovani foglie appena formate nelle parti superiori e le foglie più grandi che ricevono luce diretta. I segnali d'allarme possono variare da punti necrotici circondati da un verde più scuro e increspatura delle foglie ad una crescita più stentata e estremità arricciate. Negli stadi più avanzati le foglie possono anche morire.
I rami delle piante di cannabis possono diventare più deboli o vuoti al loro interno, rendendo le piante più suscettibili agli stress termici. Lo sviluppo delle infiorescenze inizia a rallentare o a mostrare una crescita stentata. Una carenza di calcio può anche indebolire l'apparato radicale delle piante di cannabis, rendendolo più vulnerabile alle malattie, mentre le radici potrebbero diventare marroni e, nel peggiore dei casi, morire.
Esistono alcune situazioni in cui la cannabis può essere più suscettibile alle carenze di calcio rispetto ad altre. I coltivatori che usano acqua filtrata per osmosi inversa, estremamente pura, dovrebbero sempre aggiungere sufficiente calcio in tutte le annaffiature. L'acqua del rubinetto dovrebbe contenere abbastanza calcio (a meno che non si utilizzino filtri d'acqua o sistemi idroponici) da non creare carenze. La fibra di cocco, o qualsiasi altro substrato colturale altamente acido con valori di pH inferiori a 6,2, può ostacolare l'assimilazione di calcio da parte delle radici delle piante di cannabis. Anche gli eccessi di potassio possono spingere le piante a mostrare segni di carenze di calcio.
SOLUZIONI CONTRO LE CARENZE DI CALCIO
La prima cosa da fare dopo aver individuato una carenza di calcio all'interno di una coltura di cannabis è verificare i livelli di pH del substrato colturale. Per le piante di cannabis che crescono in suolo, il miglior intervallo di pH per agevolare l'assimilazione di calcio va da 6,2 a 7,0. Se coltivate idroponicamente, il migliore intervallo va da 6,2 a 6,5. Quando il pH del vostro substrato non rientra in questi intervalli ideali realizzate un 'flushing' dei vasi o dell'impianto idroponico con sola acqua, preventivamente regolata per rientrare nell'intervallo di pH corretto.
Il secondo passo per combattere una carenza di calcio in una coltura di cannabis è aggiungere sostanze nutritive sotto forma di fertilizzanti o integratori. Questi possono essere aggiunti dopo un buon lavaggio delle radici, consentendo alle piante di recuperare le forze per crescere. Siccome le carenze di calcio non si verificano quasi mai isolate e appaiono spesso insieme alle carenze di magnesio e ferro, potrebbe valer la pena apportare alle piante un cocktail di queste sostanze nutritive. I più comuni sono le miscele contenenti calcio e magnesio, anche conosciuti come integratori Cal-Mag.
La calce dolomitica è una forma di calcio che si dissolve lentamente con il passare del tempo. Questa sua proprietà la rende un ottimo integratore per un substrato colturale. Inoltre, la calce dolomitica ha un pH di circa 7,0, che rientra nell'intervallo ottimale per la crescita delle piante di cannabis. Mescolate in un contenitore abbastanza grande circa 150 grammi di calce dolomitica con 20 litri di terriccio o terra ed aggiungete abbondante acqua con pH corretto. Una volta che il terreno si sarà assestato, le piante potranno essere adagiate al suo interno per trarre i benefici dei depositi di calcio aggiunti.
Tuttavia, queste soluzioni non sempre salvano le foglie e i rami ormai danneggiati e le parti deteriorate non verranno mai recuperate del tutto. Se cercate i segnali d'avvertimento per agire con prontezza verificate sempre lo stato di salute di foglie e infiorescenze appena formate.