La Coltivazione di Cannabis Indoor
Published :
Jan 26, 2018
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Coltivazione di cannabis
Alcuni di voi potrebbero pensare che la coltivazione della cannabis è difficile, ma non deve esserlo per forza. Dopo aver imparato le basi per coltivare e per evitare gli errori più comuni, la coltivazione indoor può essere facile e gratificante. Ecco una guida per coltivare indoor redatta da Zambeza!
In Europa i coltivatori di cannabis residenti nelle zone climatiche più temperate optano spesso per l'indoor. Quando si coltiva in Grow Box o Grow Room, le piante possono ricevere le migliori condizioni di crescita. Oltre a controllare le temperature e l'esposizione luminosa, l'indoor consente ai coltivatori maggiori sicurezze e privacy.
Per avviare la vostra prima coltura indoor non dovrete fare altro che seguire la nostra pratica guida. Tratteremo tutti i punti essenziali da conoscere, insegnandovi ad evitare alcuni degli errori più comuni. Non temete! Riuscirete a padroneggiare l'arte della coltivazione della cannabis in pochissimo tempo!
Ci sono diverse variabili da considerare quando si vuole avere successo nella coltivazione indoor. Tra queste troviamo la Grow Room, le luci, il substrato, i vasi, i fertilizzanti, un'adeguata irrigazione, i livelli di pH, la circolazione dell'aria ecc. Ma aspettate, una cosa alla volta! Prima di approfondire questi argomenti, esaminiamo l'aspetto più importante delle prime fasi dell'indoor: la germinazione dei semi!
IL MODO MIGLIORE PER GERMINARE SEMI DI CANNABIS
Navigando su internet troverete i metodi di germinazione più vari, ma non lasciate che ciò vi scoraggi o vi confonda. Il modo più semplice e sicuro di germinare semi di cannabis è piantarli direttamente in terra.
Seminate a circa 1cm di profondità nel vostro vaso contenente terriccio umido e leggermente pressato. Assicuratevi che la temperatura dell'ambiente circostante non sia né troppo calda né troppo fredda. Temperature moderate di 20-25°C sono perfette per la germinazione.
Alcuni coltivatori di cannabis preferiscono germogliare i semi adottando altre tecniche. Quella del tovagliolo di carta inumidito è una delle più diffuse, come quella di mettere i semi in un bicchiere d'acqua. Francamente, questi metodi di germinazione rendono le cose più complicate di quanto non lo siano realmente. La germinazione in terra è il modo più sicuro, in quanto il rischio per le giovani piantine è minimo. Inoltre, finché il vaso sarà abbastanza grande, la pianta non dovrà essere trapiantata e potrà crescere fino alla maturità senza mai muoversi dal suo vaso.
Dopo aver piantato i semi, assicuratevi di mantenere il terreno umido senza lasciarlo asciugare, ma senza nemmeno inzupparlo d'acqua.
Il fattore più importante per la buona riuscita di un processo di germinazione è la qualità dei semi. Usate solo semi di cannabis della migliore qualità, come quelli offerti dalla Zambeza. Ciò vi garantirà il miglior tasso di germinazione. Un seme di qualità germoglia normalmente dopo appena 2 o 3 giorni, mentre quelli scadenti possono richiedere più tempo o non germogliare affatto!
Se state avviando la vostra prima coltivazione indoor, vi consigliamo le seguenti varietà.
PUNTI DA CONSIDERARE QUANDO SI COLTIVA CANNABIS INDOOR
GROW ROOM
Sentiamo spesso parlare di "stanza di coltivazione" o Grow Room anche quando la maggior parte dei coltivatori non richiede un'intera stanza di dimensioni commerciali per coltivare qualche pianta di cannabis. Molti coltivano in cantina, dentro ad un armadio o in Grow Box. Con il boom del settore della coltivazione della cannabis a cui abbiamo assistito in questi ultimi anni, molti grow shop offrono oggi Grow Box di tutte le dimensioni e fasce di prezzo, dai più semplici ai più completi con lampade e filtri d'aria.
Tuttavia, la prima cosa che dovete considerare prima di acquistare un Grow Box o di fare spazio nel vostro seminterrato è avere ben chiaro il numero di piante da coltivare. Se siete solo agli inizi, vi consigliamo di concentrarvi su una o due piante. Un numero limitato di piante richiede meno spazio ed è più facile da monitorare e da spostare, se necessario. Allo stesso modo, se doveste perdere le piante della vostra prima coltura per problemi verificatisi durante la loro crescita, la loro morte sarà più facile da digerire per il vostro portafoglio.
Un numero ridotto di piante significa anche non dover investire troppi soldi nell'acquisto di apparecchiature per la coltivazione indoor, come impianti d'illuminazione, filtri e ventilatori.
LAMPADE PER LA COLTIVAZIONE
La cannabis richiede molta luce per crescere correttamente. È per questo che gli impianti d'illuminazione sono così importanti nella coltura indoor. Sul mercato se ne possono trovare di diversi modelli, ma vi consigliamo vivamente di evitare quelli più economici.
Ascoltate il consiglio di molti coltivatori di cannabis professionali: una lampada di alta qualità può fare la differenza. Diamo un'occhiata alle lampade più comuni per la coltivazione indoor disponibili oggi sul mercato.
• Lampade HID
Le lampade HID ("high-intensity discharge", a scarica ad alta intensità) sono economiche, affidabili ed efficienti. Normalmente, quando si coltiva indoor con lampade HID se ne usano due tipi diversi: una ad alogenuri metallici (MH), che emana una luce blu "più fredda" adatta per la fase vegetativa, ed una ad alta pressione di sodio (HPS), dallo spettro luminoso più rossastro adatto per la fase di fioritura.
• Luci a LED
Negli ultimi tempi le luci a LED per la coltivazione sono diventate sempre più popolari tra i coltivatori di cannabis. Rispetto alle lampade HID, le luci a LED offrono diversi vantaggi: consumano molta meno energia e, quindi, sono più efficienti. I LED generano anche meno calore rispetto alle altre lampadine, ma hanno anche un aspetto negativo: quelli di migliore qualità hanno prezzi piuttosto elevati. Sul mercato circolano diversi modelli di luci a LED di bassa qualità che potrebbero farvi risparmiare sulle spese iniziali, ma se volete un prodotto affidabile e di lunga durata allora vale la pena investire qualche soldo in più.
IL SUBSTRATO DI COLTIVAZIONE
La coltivazione della cannabis può essere un passatempo molto impegnativo. Ci sono diversi modi di coltivare, come l'idroponica e l'aeroponica, ognuno con i suoi pro e contro. In questa guida ci concentreremo sul metodo di coltivazione più tradizionale e semplice: il suolo. Tenete però presente che la coltivazione in suolo non è solo adatta per i principianti. Alcuni maestri nella coltura della cannabis continuano ad usare la terra come principale metodo di coltivazione. La coltura in suolo ha anche il vantaggio di essere piuttosto tollerante verso gli errori, il che la rende adatta ai meno esperti.
LE MISCELE DI TERRICCIO NON SONO TUTTE UGUALI
È vero, potreste farla franca acquistando semplicemente un sacco di terriccio universale nel vivaio vicino a casa, riuscendo a portare a termine la vostra coltura. Tuttavia, ciò non garantisce che le cose vadano sempre per il verso giusto. Per ottenere risultati nettamente superiori usate un terriccio specifico per la cannabis, ricco di sostanze nutritive e di color scuro, ma anche perfettamente drenante.
Ciò significa che i terreni che assumono una struttura fangosa dopo essere stati bagnati non sono raccomandati per questo tipi di coltura.
La maggior parte delle miscele di terriccio commerciale sono pre-concimate, ma le sostanze nutritive in esse contenute non saranno sufficienti per tutta la durata della crescita delle piante. Alcuni terricci possono garantire una buona quantità di sostanze nutritive per alcune settimane, a volte fino alla fase di fioritura. Tuttavia, durante la fioritura le piante richiedono un maggior apporto di PK, e meno N rispetto alla fase vegetativa. Alcune miscele commerciali vendute come prodotti miracolosi possono contenere anche i cosiddetti fertilizzanti a rilascio prolungato, che andranno molto bene per le piante ornamentali ma non per la cannabis.
Non è da escludere che, una volta acquisita maggiore esperienza nella coltivazione, decidiate di produrvi da soli la vostra miscela di terriccio. Molti coltivatori mescolano più ingredienti, come perlite, vermiculite, guano di pipistrello, vermicompost ed altri elementi per creare un "super-suolo". Se cercate su internet troverete diverse ricette per fare un super-suolo. Ma per il momento manteniamo le cose il più semplici possibile.
VASI PER PIANTE
Oggi potete trovare diversi tipi di fioriere e contenitori per piante, dai più semplici vasi in plastica agli "smart pot" con sistema di irrigazione automatizzato. Anche qui non dobbiamo necessariamente complicare le cose. Semplici vasi per piante possono offrirci tutto ciò di cui avremo bisogno per avviare una coltura indoor. L'importante è saper scegliere le dimensioni più adeguate per le proprie piante. Molte volte i coltivatori commettono l'errore di sottovalutare le altezze delle loro piante. I vasi da 20 litri sono sicuramente un buon punto di partenza per la maggior parte delle varietà a predominanza indica e ibride.
C'è anche un altro aspetto da considerare al momento di scegliere un vaso: deve sempre garantire un corretto drenaggio. Quasi tutti i vasi sono già forati sulla loro parte inferiore o presentano punti già predisposti per essere bucati.
Consiglio: A seconda della superficie di coltivazione e del numero di piante, i vasi rettangolari vi consentiranno di ottimizzare gli spazi.
FERTILIZZANTI PER LA CANNABIS
Quando si inizia a coltivare cannabis, le sostanze nutritive contenute nel terriccio difficilmente saranno sufficienti per coprire tutte le necessità dell'intero ciclo di crescita delle piante. Se state cercando di integrare il vostro substrato con concimi, quelli liquidi sono i più usati e facili da mescolare.
Sebbene il mercato offra i fertilizzanti più diversi, ciò di cui avrete veramente bisogno sono due tipi fondamentali di concimi: quelli per la fase vegetativa e quelli per la fase di fioritura. Le piante richiedono diversi macro e micronutrienti per crescere vigorosamente, ma i tre elementi principali sono azoto, fosforo e potassio (NPK). Durante la crescita vegetativa le piante sono affamate di azoto, mentre in fioritura ne vogliono molto meno e preferiscono un maggior apporto di P e K, per sviluppare un gran numero di infiorescenze compatte e saporite.
Prima che vi precipitiate come matti a concimare le vostre piante, sappiate che la "bruciatura da fertilizzante" provocata da una sovraconcimazione è un comune errore da principiante. Ciò viene ulteriormente aggravato dalle dosi spesso raccomandate dai produttori di fertilizzanti, spesso interessati ad aumentare le loro vendite. Per non rischiare di sovraconcimare le piante, vi consigliamo di usare la metà o addirittura ¼ della dose consigliata.
Un altro errore piuttosto comune è quello di concimare le giovani piante troppo presto. Una giovane plantula è molto sensibile agli eccessi di sostanze nutritive. È per questo che dovreste evitare di concimare le piantine appena germogliate per 2-3 settimane. Solo quando avranno sviluppato la terza serie di foglie potrete procedere a somministrare dosi molto leggere di fertilizzante.
IL MODO PIÙ APPROPRIATO DI IRRIGARE
Esattamente come con i fertilizzanti, i coltivatori di cannabis tendono ad esagerare con le irrigazioni. Gli eccessi d'acqua sono tra i più comuni e sorprendentemente letali errori commessi dai coltivatori.
Per una crescita forte e sana, bisogna annaffiare accuratamente, ma in modo intermittente. Apportate le giuste quantità d'acqua per assicurarvi che tutto il terreno sia uniformemente bagnato, fino a quando non vedrete fuoriuscire l'acqua dal fondo dei vasi. Ciò che realmente importa è come vi comporterete successivamente: lasciate sempre asciugare il terreno prima di procedere con un'altra innaffiatura.
Il semplice "test del peso" vi darà un'indicazione della quantità di acqua contenuta nei vostri vasi. Basta sollevare i vasi e valutare il loro peso. Sfortunatamente, troppa acqua per periodi di tempo prolungati può portare a problemi di diversa natura durante il processo di crescita.
L'IMPORTANZA DEI LIVELLI DI PH DELL'ACQUA O DELLA SOLUZIONE CONCIMANTE
Il pH dell'acqua o della soluzione concimante viene spesso trascurato, soprattutto dai nuovi coltivatori di cannabis. Tuttavia, la cannabis ha un intervallo molto ristretto di pH ottimale in cui riesce ad assorbire correttamente tutte le sostanze nutritive. Se il pH non è bilanciato, le piante possono andare incontro al "blocco di sostanze nutritive" che impedirà alle radici di assorbire i nutrienti, anche se presenti. È per questo che è molto importante mantenere su livelli ottimali il pH dell'acqua e delle soluzioni concimanti.
Il controllo del pH nelle colture in terra è un po' più semplice. Il suolo può infatti compensare e tollerare meglio i livelli di pH non ottimali. Tuttavia, dovreste sempre assicurarvi che il pH dell'acqua o delle soluzioni concimanti rientri nell'intervallo 6,0-7,0.
Per misurare e correggere il pH si può usare un pHmetro o speciali gocce per misurare il pH, disponibili in qualsiasi grow shop. Con alcune gocce di prodotti "pH down" o "pH up" si possono facilmente diminuire o aumentare i valori di pH dell'acqua o della soluzione concimante, a seconda del caso.
CIRCOLAZIONE DELL'ARIA
I coltivatori di cannabis, a seconda del numero di piante da loro coltivate, possono aver bisogno di attrezzature più o meno sofisticate per filtrare l'aria ed espellere gli odori indesiderati. Per quanto ci riguarda possiamo anche fare a meno di questi strumenti. Con un semplice ventilatore potrete fornire alle vostre piante una leggera brezza. Una buona circolazione dell'aria può aiutare a prevenire le muffe, a mantenere basse le temperature e ad allontanare alcune famiglie di parassiti. Inoltre, una leggera brezza proveniente da un ventilatore può stimolare le piante di cannabis a sviluppare rami più forti e robusti. Tenete presente che, a seconda delle piante coltivate, del luogo e del periodo, potreste aver bisogno di un sistema di aspirazione/estrazione d'aria più elaborato per ridurre al minimo qualsiasi rischio.
CONTROLLARE E MONITORARE LA COLTURA
Con il giusto terriccio, le migliori lampade per la coltivazione, i fertilizzanti specifici per la cannabis e, ovviamente, i semi di più alta qualità, abbiamo soddisfatto quasi tutti i requisiti per ottenere i migliori raccolti. Non ci resta che controllare e monitorare la crescita delle piante per avere sempre i risultati ottimali.
Stiamo cercando di mantenere le cose il più semplici possibile, per cui non vi proporremo impianti di coltivazione troppo avanzati. Dovrete solo collegare la vostra luce artificiale ad un timer per poter fornire alle piante l'opportuno ciclo luce-buio a seconda della loro fase di crescita.
Una volta acquisita un po' più di esperienza, potrete impostare il vostro timer su 18 ore di luce nella fase vegetativa e, successivamente, avviare quella di fioritura cambiando il ciclo a 12-12, ovvero 12 ore al giorno di luce e 12 di buio. I semi autofiorenti possono invece ricevere sempre 18 ore di luce al giorno durante il loro intero ciclo di sviluppo.
Abbiamo fatto del nostro meglio per riportarvi tutti i punti essenziali della coltivazione di cannabis indoor, ma sarete voi a decidere come utilizzare queste informazioni per ottenere i migliori raccolti. In pochissimo tempo vi renderete conto di quanto sia importante osservare attentamente le piante e imparare dai propri errori. Buona fortuna a tutti.