Riconoscere Le Differenze Tra Le Piante e Le Cime Indica e Sativa

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Categories : Varietà di cannabis

Riconoscere Le Differenze Tra Le Piante e Le Cime Indica e Sativa

Le differenze tra indica e sativa hanno a lungo alimentato il dibattito all'interno delle comunità cannabiche. Ma quali sono gli aspetti che davvero differenziano la cannabis indica da quella sativa? Continuate a leggere per scoprirlo.

Le sativa sono stimolanti e le indica sono sedative, giusto? Beh, non proprio. C'è molto di più da dire sull'annoso dibattito tra sativa e indica. In questo articolo vi mostreremo le differenze tra le piante di cannabis indica e sativa e vi insegneremo a distinguerle sia all'interno di una grow room che al momento di acquistare le loro cime.

COME DISTINGUERE LE PIANTE SATIVA DA QUELLE INDICA

Riconoscere le differenze tra le piante indica e quelle sativa può risultare difficile per i coltivatori inesperti. Tuttavia, una volta che saprete cosa cercare, riuscirete a distinguere con relativa facilità le varietà indica da quelle sativa.

Partite osservando l'altezza e l'allungamento delle vostre piante. Le indica tendono ad essere più piccole e cespugliose, raggiungendo altezze di circa 60–180cm, mentre le sativa diventano più grandi e possono superare i 200cm d'altezza.

Un altro trucco per riconoscere le differenze tra sativa e indica è osservare le loro foglie. Le sativa tendono ad avere foglie con "dita" più lunghe e strette di un colore verde chiaro. Le indica, invece, hanno foglie più larghe con dita più tozze e tendono ad essere di colore verde scuro.

Infine, un chiaro segno di varietà sativa è il lungo ciclo di fioritura. A seconda della loro genetica, le varietà sativa possono infatti richiedere dalle 10 alle 16 settimane per maturare, mentre le indica fioriscono di solito entro 7–9 settimane.

Indica vs Sativa

DISTINGUERE LE CIME SATIVA DA QUELLE INDICA

Esattamente come differiscono per aspetto, le piante indica e sativa producono fiori diversi. Le sativa tendono a produrre cime allungate più esili o meno compatte, oltre ad essere meno pesanti. Le indica, invece, sviluppano grappoli di fiori più densi e compatti, con una distanza internodale più ravvicinata. Sono più compatte e, nonostante l'altezza inferiore, le loro cime tendono ad essere più pesanti di quelle sativa una volta sulla bilancia. Le varietà indica sono anche meno sensibili ai climi freddi e, talvolta, possono sviluppare accattivanti tonalità viola o rosse, se esposte a temperature più basse.

GLI ODORI DELLE INDICA SONO DIVERSI DA QUELLI DELLE SATIVA?

Alcuni appassionati di cannabis sostengono che le sativa e le indica abbiano odori diversi, un'intuizione che potrebbe rivelarsi azzeccata. I terpeni sono i responsabili di dare alla cannabis i suoi particolari e complessi aromi, ed alcune ricerche hanno dimostrato che le indica e le sativa possono effettivamente avere profili terpenici differenti.

Una ricerca condotta dalla Fundacion Canna, ad esempio, analizzò i profili chimici di 99 diverse varietà di cannabis. Secondo i risultati, il mircene era il terpene dominante in quasi tutte le varietà, ma dallo studio emerse anche che esistevano forti differenze nei profili terpenici delle varietà sativa e indica.

I ricercatori scoprirono, ad esempio, che le varietà a predominanza indica usate in questo studio avevano concentrazioni più elevate di canfene, mircene e limonene. Le varietà sativa, invece, mostravano maggiori concentrazioni di sabinene, carene, α-felandreno, cineolo e terpinolene. Qui di seguito trovate qualche informazione in più su questi singoli terpeni e su come potrebbero influire sugli odori delle diverse varietà di cannabis.

• Il canfene si trova comunemente in aneto, cumino, issopo e finocchio e i suoi odori assomigliano a quelli della canfora.
• Il mircene viene comunemente usato nei prodotti per la pulizia e nei profumi ed ha una sorta di aroma muschiato e terroso.
• Il limonene è presente nelle bucce degli agrumi ed ha un forte aroma citrico.
• Il sabinene può essere trovato in diverse piante, tra cui pepe nero, basilico, abete rosso ed altre specie vegetali. Si caratterizza per sapori ed aromi terrosi.
• Il carene può essere estratto da peperoni, pompelmi, scorze di agrumi ed altro ancora. Ha un aroma dolce, pungente e citrico.
• α-felandreno può essere isolato usando alcune specie di eucalipto. Ha un aroma di menta e agrumi.
• Il cineolo, anche conosciuto come eucaliptolo, può essere estratto da eucalipto, albero della canfora, foglie di alloro, rosmarino ed altro ancora. Ha un aroma rinfrescante di menta ed un sapore molto piacevole di mentolo.
• Il terpinolene può essere isolato da diverse specie vegetali ed ha un aroma floreale leggermente erbaceo.

Le diverse concentrazioni di questi terpeni possono dare alle varietà indica e sativa aromi molto diversi. Prendete l'abitudine di annusare la vostra cannabis per cercare di individuare le diverse proprietà aromatiche delle varietà.

Myrcene is the dominant terpene in almost every strain

CONSIGLI PER DISTINGUERE LE DIFFERENZE TRA CANNABIS INDICA E SATIVA

Molte persone pensano che le differenze tra le varietà indica e sativa risiedano solo nei loro effetti. Certo, alcune sativa tendono a provocare effetti più stimolanti, mentre alcune indica hanno effetti più rilassanti. Ma gli effetti indotti da una particolare varietà hanno più a che fare con il profilo chimico della pianta, piuttosto che con la sua tassonomia.

Quindi, se state cercando di imparare qualcosa in più sulle metodologie per differenziare le varietà di cannabis, provate a pensare alla diversa provenienza delle varietà indica e sativa, e non solo agli effetti fisiologici che provocano.

Si suppone che la Cannabis indica sia originaria delle regioni più fredde, come le zone montuose del Nepal, dell'Afghanistan, del Pakistan e dell'India. La Cannabis sativa, invece, proverrebbe dai climi più umidi dell'Asia sudorientale. Per far fronte alle alte temperature e all'umidità di queste regioni, la Cannabis sativa si è evoluta fino a diventare più alta e meno cespugliosa, producendo cime più leggere e ariose e, quindi, meno suscettibili alle muffe e al marciume delle cime. Le lunghe estati di queste zone hanno inoltre spinto le piante ad evolvere per fiorire in periodi di tempo più lunghi.

Anche le caratteristiche che contraddistinguono la Cannabis indica sono frutto dell'evoluzione. Le regioni dell'Asia centrale e meridionale sono tipicamente aride, con un netto aumento di umidità stagionale verso ottobre. Per evitare l'alta umidità, la Cannabis indica si è adattata per fiorire in tempi più brevi.

UNA NOTA SUGLI IBRIDI

La maggior parte della cannabis che si trova oggi per strada o nei dispensari è il prodotto di numerosi incroci. Gli incroci genetici divennero molto popolari negli anni '70 e '80, perché consentivano ai coltivatori di cannabis e alle seedbank di manipolare la genetica delle piante di cannabis in base alle loro esigenze.

Oggi, la maggior parte delle varietà contiene una miscela di entrambe le genetiche, indica e sativa. Questo perché le indica sono davvero riuscite a cambiare le regole del gioco quando si tratta di coltivazione. Grazie ai loro tempi di fioritura più brevi, alle cime più pesanti e alla struttura più compatta, le indica sono molto più appropriate per le colture indoor. Inoltre, le cime più compatte sembrano anche più attraenti e tendono ad essere vendute ad un prezzo più alto rispetto alle loro controparti sativa. Come tale, una combinazione di genetiche sativa e indica consente di esprimere i migliori tratti di entrambe le varietà, pur mantenendo tempi di fioritura ragionevoli.